Aiutare gli altri per vivere meglio il Giubileo

Un gruppo di ragazze di Napoli ha scelto di vivere meglio il Giubileo portando il proprio contributo alle persone in difficoltà. Queste attività di misericordia non si limitano alla compassione, ma si traducono in autentici gesti di carità, che riempiono di significato la vita di queste studentesse che stanno scoprendo la bellezza di essere al servizio.

Foto di Maria Antonetta Pizza

Cristina, Viviana, Annarita, Irene, Giulia, Francesca, Antonia, abitano e studiano a Napoli, alcune frequentano l’Università, altre il liceo. Insieme hanno deciso di trascorrere il sabato pomeriggio in giro per la città, aiutando chi ha più bisogno. “Vorremmo vivere così il Giubileo – spiega Cristina - dedicando un po’ del nostro tempo libero alle opere di misericordia; vorremmo seguire l’invito di Papa Francesco a impegnarci al servizio degli altri. Si tratta di piccole cose, ma cerchiamo di fare del nostro meglio”.

Molte delle ragazze che hanno aderito all’iniziativa frequentano le attività di formazione spirituale dell’Opus Dei nel capoluogo partenopeo, tutte le altre sono loro amiche, oppure amiche delle amiche, che hanno deciso con grande entusiasmo di aggregarsi alla comitiva del sabato pomeriggio.

Le attività vengono svolte in collaborazione con due associazioni di volontariato che operano sul territorio: l’Elfan e la SOS Napoli. L’Elfan (Educazione Lavoro Famiglia a Napoli) è un’associazione di volontariato, sorta diversi anni fa nella zona di Forcella, per aiutare le famiglie in difficoltà, anche attraverso percorsi di formazione umana e spirituale.

L’associazione SOS Napoli si occupa della distribuzione di alimenti alle famiglie bisognose, ma promuove anche attività di carattere culturale.

Le ragazze aiutano l’Elfan nella organizzazione dei mercatini per la vendita dei prodotti che vengono realizzati coinvolgendo giovani donne di quartieri difficili di Napoli, offrendo loro la possibilità di imparare a cucire, ricamare, lavorare la ceramica, e il cui ricavato viene impiegato per sostenere attività benefiche di vario tipo.

La collaborazione con l’associazione SOS prevede, invece, un circolo letterario per bambine che viene gestito dalle giovani studentesse. “Abbiamo scelto come testo Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry – spiega Viviana -. Le bambine leggono uno o più capitoli, poi c’è un momento di comprensione del testo guidata e una discussione che diventa sempre molto coinvolgente”.

Inoltre, periodicamente, le ragazze si recano a fare visita alle persone anziane. “Un momento bellissimo”, ci dicono, fatto di racconti, ricordi, denso di emozioni.

Così le attività di misericordia, ripensando alle parole di san Josemaría, non limitandosi alla compassione, si traducono in autentici gesti di carità, cose semplici, che finiscono per riempire di significato la vita di queste giovani, giovanissime studentesse che stanno scoprendo la bellezza dell’essere al servizio. E, proprio in questo orizzonte di ‘servizio’ reso con libertà, reciprocità ed amore, che esprime la vera ‘regalità’ dell'essere umano, come diceva san Giovanni Paolo II, si manifesta il ‘genio femminile’. Quest’ultimo, come ci ricordava nella lettera alle donne Papa Wojtyla, non è proprio soltanto delle donne grandi e famose vissute nel passato o nostre contemporanee, ma anche di quelle semplici, che esprimono il loro talento femminile a servizio degli altri nella normalità del quotidiano. (Giovanni Paolo II, Lettera alle donne, 29 giugno 1995).

Volontariato, quindi, come impegno costante al servizio del prossimo; un’esperienza che, quando viene condivisa con persone care, acquista un significato ancora più profondo che riempie di gioia. “Qualche volta torniamo a casa un po’ stanche, per esempio dopo il mercatino, oppure dopo l’incontro con i bambini, però siamo felici, sempre, anzi sempre di più – dice Cristina – perché sentiamo di avere fatto qualcosa di utile non soltanto agli altri, ma soprattutto a noi stesse”.