Alcune lettere di chiarimento

Riportiamo alcune lettere con precisazioni e chiarimenti, inviate a "Il Fatto Quotidiano", in relazione ad alcuni articoli apparsi sul quotidiano il 15 luglio.

Lettere al Direttore de "Il Fatto Quotidiano"

Lettera di Bruno Mastroianni

Nelle pagine che il Fatto Quotidiano del 15 luglio ha dedicato all'Opus Dei ci sono diverse imprecisioni ad esempio quando si dice che il processo di canonizzazione di san Josemaría è stato il più veloce della storia (ce ne sono diversi altri più celeri), o quando si scrive che l'Opus Dei ha avuto connivenze col franchismo: cosa puntualmente smentita dalle ricostruzioni storiche. Ma c'è soprattutto un fraintendimento di fondo: l'Opera è l'esatto contrario della rete o della lobby dipinta dall'articolo. Uno degli elementi essenziali dello spirito dell'Opera è proprio la libertà. L'unico scopo della prelatura è quello di formare cristiani ferventi e consapevoli della loro fede, lasciando tutto il resto alla legittima e personale iniziativa delle persone.

Le diverse attività citate dal quotidiano non sono gestite dall'Opus Dei ma portate avanti da persone con nome e cognome, alcuni fedeli della prelatura altri no. Sono un esempio di collaborazione tra persone diverse unite per il bene comune. Iniziative pienamente civili, sottoposte alla legge, che pagano le tasse e che si sforzano di contribuire con fatti alle necessità della società: promuovere una medicina attenta alla persona umana, dare formazione qualificata ai giovani, sviluppare collegi universitari culturalmente stimolanti e caratterizzati da ambiente familiare. Chi frequenta queste attività rimane edificato dallo spirito di libertà e impegno per il bene che le contraddistingue. Ci si chiede che senso abbia, di questi tempi, gettare sospetto proprio su persone che, rifiutando privilegi e confrontandosi con le regole della società, si danno da fare per il futuro del nostro Paese.

Cordiali saluti

Bruno Mastroianni

Direttore Ufficio Informazioni Prelatura dell'Opus Dei Italia

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Lettera di Raffaele Nappi

In relazione all’articolo di domenica 15 luglio volevo farLe sapere che contrariamente a quanto è stato scritto conosco il dott. Passera da più di 40 anni (dai tempi dell’università) e siamo amici: ecco perché il dott. Passera, in piena libertà, ha deciso di cedere a me la sua donazione. Inoltre è da 20 anni che, come volontario, contribuisco alle attività dell’Università Campus Bio-Medico. Sarebbe stato sufficiente chiedere alle persone che lavorano al Campus, che conoscono il mio impegno. Le azioni della CBM spa non hanno fine speculativo, ma sono un investimento etico. La Società per Azioni Campus Bio-Medico è infatti una società proprietaria di immobili, che sono messi al servizio dell’Università Campus Bio-Medico.

Cordialità

Dott. Raffaele Nappi

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Lettera del Campus Bio-Medico

Sul Fatto Quotidiano di ieri, 15 luglio 2012, Vittorio Malagutti (Passera, l’Opus Dei e le azioni in famiglia) descrive Raffaele Nappi come un prestanome senza rapporti con il Campus Bio-Medico di Roma e afferma che l'istituzione  “riceve importanti finanziamenti pubblici”.  Raffaele Nappi è coinvolto da vent'anni come volontario nelle attività del Campus Bio-Medico di Roma. Inoltre il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico riceve rimborsi (non finanziamenti!) dal Servizio Sanitario Nazionale per prestazioni sanitarie già erogate ai cittadini e di cui deve rendere conto in modo dettagliato prima di ricevere i soldi.

Sulle modalità e i tempi dei rimborsi le cronache degli ultimi mesi non necessitano di ulteriori dettagli.  Le finalità sociali del Campus Bio-Medico, citate con sarcasmo nell'articolo, sono confermate dalle lettere di ringraziamento dei pazienti. Sia detto che i presunti "intrighi" del Campus Bio-Medico e le azioni di Passera ruotano intorno a 64.000 euro.

Stefano Tognoli

Responsabile Comunicazione  Campus Bio-Medico di Roma