Cammino è il mio status di WhatsApp

Anna abita a Paceco, un paese nella provincia di Trapani. È sposata e ha due figli: in questa intervista racconta come ha conosciuto Cammino grazie allo studio dello spagnolo.

Il museo del sale di Paceco, all'interno di un antico mulino a vento.

Come hai scoperto Cammino?

Da dopo la fine della scuola non ho mai abbandonato lo studio della lingua spagnola, è una materia che ho sempre desiderato continuare ad approfondire. Due anni fa una corrispondente di Pamplona mi inviò come regalo un’edizione di Cammino.

A quei tempi non ero praticante, sebbene fossi sempre stata rispettosa della religione e delle scelte altrui. Da quando ho cominciato a leggere Cammino, ho ripreso la pratica della fede. Inoltre sto cercando di mettere in pratica ogni giorno gli insegnamenti della Chiesa e di san Josemaría: ho scoperto la messa quotidiana e l’orazione. In generale sto curando la mia dimensione spirituale, cosa che prima proprio non facevo.

Da quando ho cominciato a leggere Cammino, ho ripreso la pratica della fede

Qual è la cosa più bella che hai scoperto dopo aver letto Cammino?

Quando ci sposammo, poiché sapevamo che a causa del suo lavoro mio marito sarebbe rimasto molto tempo fuori casa, decidemmo che io mi sarei curata a tempo pieno della casa e dei figli che sarebbero venuti. Oggi, con due figli di quasi vent’anni, ho scoperto che non c’è nessun sacrificio che non si possa fare per amore, perché il Signore ci ha amato fino alla croce.

ho scoperto che non c’è nessun sacrificio che non si possa fare per amore

C’è un capitolo che ti ha colpito più degli altri?

Il capitolo che più mi ha colpito di Cammino è il primo, Carattere. Prima credevo che il carattere fosse un dato di fatto, e invece è la prima cosa che si può cominciare a cambiare per iniziare una nuova vita.

In quale modo la tua vita è cambiata per quanto riguarda il rapporto con le altre persone?

L’incontro con san Josemaría ha facilitato l’incontro con il Signore: oggi posso dire che Dio mi ha messo “accanto” questo sacerdote santo perché in quel momento della mia vita avevo davvero bisogno di una guida. All’inizio la guida erano solo i punti di Cammino, mentre adesso cerco di vedermi regolarmente con un sacerdote che possa aiutarmi nella mia vita spirituale.

credevo che il carattere fosse un dato di fatto, e invece è la prima cosa che si può cominciare a cambiare

Inoltre mi sono messa a disposizione del parroco, cercando di vivere lo spirito di servizio: se serve pulire un locale della parrocchia, mi organizzo insieme ad altre signore; se bisogna parlare con qualche famiglia in difficoltà della Caritas, sanno che possono contare su di me.

Hai fatto conoscere Cammino ai tuoi amici?

Ovviamente questo tesoro non riesco a tenerlo solo per me stessa: chi mi conosce sa che ho questo punto di riferimento, anche perché condivido sempre con le persone che frequento il Testo del giorno di san Josemaría proposto dal sito dell’Opus Dei, e insieme a una mia amica (anche lei ha scoperto da poco san Josemaría, grazie a un sacerdote della sua parrocchia) ci siamo impegnate a cambiare ogni giorno status di WhatsApp, inserendo di volta in volta un punto diverso di Cammino o di un altro libro di san Josemaría.

È una cosa molto piccola, come regalare un libro a una compagna di studio.