"Chiedo a don Álvaro che ci ottenga dal Signore la sua stessa pace del cuore "

"Grazie a Dio e a Papa Francesco", dice il Prelato dell'Opus Dei, mons. Javier Echevarría, in questa intervista sui motivi che hanno portato a stabilire la beatificazione di don Álvaro a Madrid.

Don Álvaro del Portillo, con san Josemaría e mons. Javier Echevarría.

Domanda: mons. Echevarría, come sta vivendo il Prelato dell’Opus Dei la notizia della prossima beatificazione di Mons. Álvaro del Portillo? Mons Echevarría: Come comprenderà, con una profonda gioia e rendendo grazie a Dio e a Papa Francesco che ha deciso di procedere alla beatificazione di questo vescovo che tanto amò e servì la Santa Chiesa. Coloro che lo hanno conosciuto, o hanno visto i filmati che lo riprendono durante le sue catechesi, di solito commentano che don Álvaro infondeva pace e avvicinava le persone a Dio. In questo momento gli chiedo che ci ottenga dal Signore la sua stessa pace del cuore e che la cerimonia di beatificazione sia occasione affinché molti si avvicinino di più a Dio.

Inizialmente si diceva che la beatificazione sarebbe stata a Roma. Perché alla fine si è scelta Madrid?

Don Álvaro del Portillo, con san Josemaría e mons. Javier Echevarría.

Da alcuni mesi, non appena saputo della futura beatificazione, si stavano studiando diverse opzioni, prediligendo luoghi del centro di Roma, diversi da Piazza San Pietro che, per disposizione del precedente Pontefice, si riserva alle canonizzazioni presiedute dal Santo Padre. Tuttavia, a mano a mano che aumentava il numero di partecipanti previsto, si è constatato che sarebbe stato difficile organizzare - come tutti avremmo voluto - la cerimonia nella città eterna, nonostante la generosa disponibilità delle autorità del Vicariato di Roma e del Comune.

Da dove è nata questa idea?

La Congregazione per le Cause dei Santi ha ritenuto molto opportuna l’altra ipotesi che avevo suggerito in quanto Prelato dell'Opus Dei: celebrare la cerimonia a Madrid, città natale del nuovo beato, anche perché l'anno della beatificazione coincide con il centenario della sua nascita. La notizia è stata resa pubblica oggi perché la Santa Sede ha dato il suo benestare. Questa scelta faciliterà anche la partecipazione di molte persone del paese di origine di don Álvaro che desiderano assistere alla beatificazione, ma che nel contesto dell'attuale crisi economica avrebbero avuto difficoltà ad affrontare un viaggio in Italia

Madrid è la città in cui don Álvaro ha conosciuto san Josemaría ed è entrato nell'Opus Dei e ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale. Per moltissime persone provenienti da diversi Paesi sarà l’opportunità di visitare luoghi legati alla nascita dell'Opus Dei, fondata da san Josemaría a Madrid il 2 ottobre 1928. Inoltre molti fedeli della Prelatura e amici che vivono a Madrid saranno lieti di accogliere i partecipanti provenienti da tutto il mondo. Anche se in alcuni mezzi di comunicazione  si era diffusa la notizia, devo precisare che solo adesso abbiamo avuto conoscenza dall’approvazione ricevuta dalla Santa Sede.

E per chi vive a Roma o in Italia?

Potremmo dire che Roma è la città di don Álvaro: dove ha vissuto gran parte della sua vita (1946-1994) e dove ha servito come pastore della Prelatura dell'Opus Dei.

Mentre benedice un malato.

Si sta studiando con le autorità la possibilità che durante i giorni successivi alla beatificazione il corpo di don Álvaro - che riposa nella cripta della chiesa Prelatizia di Santa Maria della Pace a Roma - sia temporaneamente trasferito nella Basilica di Sant'Eugenio, in modo che coloro che lo desiderino  possano pregare davanti alle spoglie del nuovo beato. Inoltre ci si sta organizzando affinché il mercoledì successivo alla beatificazione molti fedeli possano avere la possibilità di partecipare all'udienza con Papa Francesco, e quindi manifestare la loro unione al Romano Pontefice e la loro gratitudine per la beatificazione.

Qual è il significato della raccolta fondi che avete annunciato in favore di alcune iniziative sociali in Africa?

Al momento di ricevere la notizia della futura beatificazione è nato il desiderio che fosse anche un'occasione per aiutare le persone bisognose. In particolare chiedendo a ogni partecipante di fare un piccolo sacrificio per offrire una donazione a favore di quattro progetti di servizio sociale, nati con l’ispirazione e l’impulso di Mons. Álvaro del Portillo. È stato chiesto di coordinare questo sforzo a Harambee, una ONG nata proprio in occasione della canonizzazione di San Josemaría. Sono certo che, dal Cielo, don Álvaro sarà felice di questo "dono" che ha come scopo la nascita o il rafforzamento di istituzioni africane di formazione umana e di lotta alla povertà.

Sergio Mora / Zenit