Esperienze per la formazione spirituale, il servizio pastorale e l’apostolato

Fin dai primi tempi di vita dell’Opus Dei san Josemaría chiese di mettere per iscritto le esperienze di apostolato che avrebbero potuto essere utili ad altri, nel futuro.

Un chiarimento preliminare

La Prelatura dell’Opus Dei è retta dalle norme del Diritto universale della Chiesa e da un proprio Diritto particolare: la Costituzione apostolica Ut Sit del 28-XI-1982, con la quale Papa Giovanni Paolo II ha eretto la Prelatura; il Codex Iuris Particularis Operis Dei o Statuta, convalidato dal Romano Pontefice mediante la medesima Costituzione apostolica; e i Decreti e le altre disposizioni che può dare il Prelato in base alla potestà di regime conferitagli dalla Chiesa (cfr. Statuta, n. 125 §§ 1-3).

Testi di esperienze

Fin dai primi tempi di vita dell’Opus Dei san Josemaría chiese di mettere per iscritto le esperienze di apostolato che avrebbero potuto essere utili nel corso degli anni. Con il trascorrere del tempo, man mano che l’attività apostolica si estendeva nei cinque continenti, queste esperienze sono state raccolte e sintetizzate.

Sono nati così alcuni testi scritti con titoli differenti (Vademecum, Glosse, Esperienze), che si proponevano di ricordare alcuni aspetti dello spirito dell’Opus Dei, a volte spiegati con testi di san Josemaría, e di riunire esperienze, orientamenti pratici, formativi, ecc., che fossero di aiuto per il servizio pastorale e per la formazione spirituale dei fedeli della Prelatura e dei soci della Società Sacerdotale della Santa Croce, oltre a dare ulteriore slancio all’apostolato.

Queste esperienze sono state concepite, pertanto, per aiutare i direttori dei Centri dell’Opus Dei e le persone cui viene affidato un compito di servizio nella formazione dei fedeli. Si presentano come un contributo pratico, frutto dell’esperienza, che le persone che impartiscono formazione debbono conoscere, per accertarne l’importanza e il valore, e poi agire – come deve fare sempre un cristiano – con libertà e responsabilità personale.

Il contenuto di questi scritti certe volte espone alcuni esempi dell’azione apostolica e pastorale specifica della Prelatura o si riferisce alle caratteristiche della formazione che i fedeli ricevono; altri scritti contengono esperienze utili a compiere le norme liturgiche generali della Chiesa e alcuni orientamenti pratici per favorire la vita di pietà personale e quella collettiva.

Avendo un carattere di orientamento o di trasmissione di esperienze, queste note vengono revisionate in base ai suggerimenti delle persone che lavorano nelle iniziative di apostolato nei diversi Paesi, tenendo conto dei cambiamenti sociali. Ecco perché, senza una periodicità fissa, ne vengono preparate versioni aggiornate, inserendovi nuove esperienze, altre vengono superate e non sono più necessarie, altre si riuniscono o dividono in uno o più testi, ecc. Per esempio, un Vademecum di governo locale, che era stato preparato nel 2002, non è più in vigore, perché nel 2010 è stato sostituito da una raccolta chiamata Esperienze.

Sono documenti simili a quelli esistenti in numerosi organismi ecclesiastici, civili, professionali, ecc., che descrivono orientamenti pratici per il loro lavoro e la loro organizzazione, con destinatari specifici. Questa finalità spiega perché abitualmente abbiano un ambito d’uso ristretto, cosa perfettamente logica e legittima.

Anche se gli aspetti amministrativi sono necessari, noi cristiani sappiamo che lo slancio apostolico autentico nasce dalla identificazione di ciascuno con Cristo, dallo sforzo di seguire e di comportarsi come Lui. L’esempio di san Josemaría dimostra che, nella Chiesa, l’unione con Cristo si traduce nella pace e nella gioia che si comunicano agli altri con l’esempio e con la parola; si contribuisce così a estendere il messaggio del Vangelo – con la forza dell’azione dello Spirito Santo – per tutti i cammini della terra.