Giornata della Solidarietà 2016: una mano ai Corridoi Umanitari

Gli studenti della scuola Iunior di Roma si sono dati da fare per capire meglio il fenomeno dei flussi migratori di cui si parla in questi mesi sui media. Ma soprattutto per capire come fare ad aiutare queste persone. Ecco il loro racconto.

Da più di un anno nelle classi di secondaria dello Iunior stavamo seguendo con attenzione i fenomeni migratori in corso: innanzitutto per cercare di capire che cosa stia succedendo, impresa non facile. Quanti sono davvero i migranti? Da dove arrivano e perché? Dove vanno? Quanti si fermano? E soprattutto, che cosa possiamo fare per aiutarli in qualche modo davvero efficace?

Dato che il fenomeno è gigantesco e difficile da conoscere e da avvicinare, tra colleghi docenti ci siamo attivati su due fronti:

  • trovare documentazione chiara e certa sull’argomento, per comprenderlo e spiegarlo nella didattica senza scadere in semplificazioni facili ma ingiuste;
  • capire come poter in qualche modo aiutare chi si trova in difficoltà.

Pian piano, tra giugno e settembre 2015, abbiamo trovato una linea valida da seguire: un contatto con la Comunità di sant’Egidio, che nei mesi scorsi ha “inventato” e attivato, in collaborazione con le Chiese Evangeliche e la Chiesa Valdese, i cosiddetti Corridoi umanitari, un modo legale, sicuro e ufficiale per poter far entrare in Europa i profughi che lo richiedono, tramite un visto umanitario.

Pertanto, per l’anno scolastico 2015-2016 abbiamo orientato le riflessioni e le attività di solidarietà verso questa direzione: così, a febbraio abbiamo avuto ospiti in tutte le classi della primaria e della secondaria alcuni rappresentanti del progetto Corridoi umanitari, che hanno illustrato le iniziative avviate e quelle future, coordinati dalla dottoressa Paola Starocci. A partire da quel momento, ciascuna classe, nella propria attività ordinaria, ha dedicato delle ore a produrre un oggetto artistico, o un altro manufatto, da mettere a disposizione per la Giornata della Solidarietà del 16 aprile. In particolare, i rappresentanti della Comunità di sant’Egidio ci hanno suggerito di poter contribuire all’acquisto di kit scolastici per i bambini in arrivo nel nostro paese, i cui primi obiettivi sono l’inserimento e l’integrazione scolastica, per padroneggiare la lingua italiana come premessa di ogni futura attività.

Il progetto ci ha entusiasmati anche per motivi di grande affinità al nostro ambiente scolastico, dalla spiccata connotazione familiare: infatti, si trattava di aiutare non singoli individui, ma famiglie… e famiglie fragili, in fuga da una situazione di guerra e desiderose di far curare – in qualche caso urgente – ma soprattutto di far crescere i figli nel modo più normale possibile, con la speranza di un futuro decisamente migliore da cominciare a costruire quanto prima.

I mesi di febbraio, marzo, aprile sono volati, con queste intenzioni nella mente e nel cuore e le relative attività, svolte dai bambini e dai ragazzi con una crescente consapevolezza di non star solamente cercando di fare bene il proprio lavoro (di italiano, latino, educazione artistica, tecnologia o scienze naturali), ma di poter contribuire, proprio attraverso il lavoro ben fatto, ad aiutare l’avvio di una vita normale di tanti altri bambini e ragazzi coetanei, che provengono da una sofferenza per noi difficile da immaginare.

Quel sabato mattina, 16 aprile, la scuola era brulicante di famiglie: dalla I primaria alla III secondaria infatti avevamo stand di classe, gestiti dai bambini e dai ragazzi dello Iunior, che offrivano i loro manufatti in cambio di piccoli contributi (dei genitori, ovviamente) per il progetto Corridoi umanitari; il grande Salvadanaio, al centro del cortile del Pozzo, raccoglieva via via tante offerte per il grande obiettivo di aiutare chi sta lottando per un ritorno alla normalità, pur in mezzo a grandi drammi.

Molto vari i prodotti offerti: oltre al Bar e al banchetto dei libri usati, gestiti da ragazzi delle medie, le classi esponevano in bella mostra, come illustrato dalle immagini:

  • collage tenerissimi sulla vita delle api (I primaria)
  • navicelle di riciclo delle bottigliette da ½ litro d’acqua, con plantule dell’Orto botanico della scuola, edera – fragola e simili (II primaria)
  • acquerelli su tracce di quadri di Van Gogh (III primaria)
  • disegni a mano libera a matita, incorniciati (IV primaria)
  • mosaici in riso colorato sugli dèi pagani (V primaria)
  • iscrizioni latine su tavola di gesso “finto marmo” (I secondaria)
  • piante in vaso dell’Orto Botanico – popcorn di mais autoprodotto – campioni di piante essiccate (II secondaria)
  • poster da sala da pranzo sul tema del cibo e dell’alimentazione nel mondo (III secondaria)

Erano presenti alcuni rappresentanti della Comunità di sant’Egidio, che hanno ulteriormente illustrato ai presenti, tramite uno stand apposito, il progetto dei Corridoi umanitari.

I genitori venivano accolti e guidati dai ragazzi più grandi: si può dire che i docenti quel giorno erano semplici spettatori di una bella e ricca attività veramente familiare, il cui ricordo, sotto forma di manufatto, è ora presente in ogni casa delle famiglie della scuola. E il frutto di questo sforzo, molto normale e sostenibile, è stato un buon aiuto a vantaggio di altre famiglie, che stanno impegnandosi ad integrarsi al meglio nel nostro tessuto sociale.