II profeta della vita quotidiana

Un grande convegno per festeggiare il centenario del beato Escrivá

Cento anni dalla nascita di Escrivá de Balaguer. Il fondatore dell'Opus Dei, proclamato beato da Giovanni Paolo II nel 1992, sarà ricordato con un anno di celebrazioni liturgiche e di appuntamenti culturali, che prenderà il via proprio in coincidenza con 1'anniversario della sua nascita, avvenuta a Barbastro, in Spagna, il 9 gennaio 1902.

Dall'8 all'11 gennaio prossimi, infatti, si terrà a Roma un grande congresso internazionale sul tema «La grandezza della vita quotidiana (vocazione e missione del cristiano in mezzo al mondo)», che cercherà di analizzare uno dei fondamenti della spiritualità del beato spagnolo.

L'appuntamento, il primo di una nutrita serie di eventi che verranno pro-mossi da vari enti e istituzioni in tutto il mondo, è stato presentato ieri in una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il rettore della Pontificia Università della Santa Croce, monsignor Lluis Clavell, il sociologo Pierpaolo Donati, che figura tra i relatori del congresso, e Marta Manzi, portavoce delle attività del centenario. Imponente la macchina organizzativa: 1.200 partecipanti di 57 nazionalità, 9 relazioni principali, 102 comunicazioni e 18 workshop (ai quali prenderanno parte 260 relatori).

Anche le sedi saranno diverse, perché mentre le relazioni avranno luogo in alcune sale dell'Ospedale Santo Spirito in Sassia, gli altri appuntamenti si svolgeranno nell'Università della Santa Croce. E chi non potrà recarvisi avrà la possibilità di seguire i lavori sul sito Internet www.escriva2002.org. Insomma: sarà un congresso in qualche modo "interattivo", poichè oltre un terzo dei partecipanti non saranno semplici ascoltatori, ma prenderanno parte a precise attività programmate dal comitato scientifico.

Il calendario dei lavori verrà poi affiancato da eventi collegati, come la proiezione di un filmato (il 7 gennaio alle 19 nell'Università della Santa Croce) curato da Alberto Michelini sullo stesso tema del simposio, un concerto, la celebrazione eucaristica (il 9 gennaio alle 17) nel giorno della nascita di Escrivá, e anche un francobollo commemorativo, emesso dalle Poste Italiane. Il 12 gennaio i congressisti dovrebbero essere ricevuti dal Papa (si attende proprio in questi giorni una conferma in tal senso).

Quanto ai contenuti, Pierpaolo Donati - ordinario di sociologia all'Università di Bologna - ha tenuto a precisare che «siamo al cuore del messaggio di Josemariá Escrivá». Un cuore che si riassume proprio nell'espressione del titolo del Congresso (La grandezza della vita quotidiana) e che «è sicuramente agli antipodi della cultura dominante».

«E’ abituale contemplare la vita quotidiana come il luogo e il tempo del ripetitivo, di ciò che ha poco valore ed è privo di significati trascendenti - ha fatto notare a tal proposito il sociologo -. Un ostacolo, insomma, alla propria liberta e alla realizzazione personale. La concezione cristiana contempla invece la vita quotidiana in un'ottica molto più favorevole». E il beato Escrivá, con il suo insegnamento, «esorta a rivitalizzare tutte le realtà temporali, a trasformarle dal di dentro rispettandone la natura, a santificarle con lo Spirito di Cristo e a portarle a Dio dal posto che ognuno occupa nel mondo».

Dei diversi modi di mettere in pratica questa intuizione si occuperanno relatori e congressisti. Intanto monsignor Clavell ha annunciato che l’anno centenario servirà anche ad approfondire la biografia del beato. Nato come abbiamo detto nel 1902, Escrivá fu ordinato sacerdote nel 1925 a Saragozza. Il 2 ottobre 1928 fondò l'Opus Dei, dedicando poi tutta la sua vita alla diffusione del proprio messaggio: la santificazione nel lavoro professionale e nell'adempimento dei doveri di tutti i giorni. Morì a Roma il 26 giugno 1975 e meno di 17 anni dopo, il 17 maggio 1992, era gia beato.

Monsignor Clavell non ha potuto invece rispondere alle domande di chi gli chiedeva previsioni sulla data della canonizzazione e soprattutto se essa coinciderà con 1'anno centenario. «Non sono nè profeta nè figlio di profeta», si è limitato a commentare con una citazione biblica. «Manca ancora il passaggio della dichiarazione del miracolo (una guarigione giudicata scientificamente inspiegabile, ndr), poi il Concistoro e solo dopo potrà essere fissata una data. La risposta - ha concluso il rettore della Pontificia Università della Santa Croce - spetta dunque alla Congregazione per le cause dei santi».

Mimmo Muolo // Avvenire