San Escrivá: traslate le spoglie a Villa Tevere

Dalla basilica di S. Eugenio

Una grande folla ha salutato ieri le spoglie del neo santo, Josemaría Escrivá, Fondatore dell'Opus Dei, canonizzato da Giovanni Paolo II domenica scorsa. La basilica di Sant'Eugenio, che ha ospitato per otto giorni i resti mortali del sacerdote spagnolo, era stracolma di fedeli, tanto che molta gente è stata costretta restare fuori. A presiedere la messa, il prelato dell'Opus Dei, monsignor Javier Eschevarría che ha ricordato il carisma e il messaggio di santo Escrivá.

«Da domenica scorsa - ha detto il prelato - prende l'avvio una nuova tappa nella vita dell'Opus Dei. Una tappa di impegno apostolico più costante, di servizio più generoso alla Chiesa e a tutta l'umanità. In sostanza - ha aggiunto - una tappa di fedeltà più piena allo spirito di santificazione in mezzo al mondo che il fondatore ci ha lasciato in eredità».

Alla cerimonia hanno partecipato anche numerose personalità, come i cardinali Juan Luis Cipriani Thorne, arcivescovo di Lima e primo cardinale dell'Opus Dei, e Francesco Colasuonno, titolare della basilica di Sant'Eugenio. Molti anche i vescovi, i prelati, gli ambasciatori e i politici presenti.

Ai pellegrini, il vescovo Eschevarría ha detto: «Ora che state per tornare nei vostri paesi, alle vostre attività lavorative, gettate un'occhiata attorno a voi, all'ambito professionale, sociale o familiare che frequentate e scoprirete tante persone che non apprezzano l'eccelsa dignità alla quale il battesimo le ha elevate. Forse - ha concluso - nessuno ha parlato loro di Dio o non ha comunicato loro in modo convincente la notizia del fatto che sono destinate alla Felicità».

Dopo la messa, i resti mortali di santo Escrivá sono stati riportati a Villa Tevere, sede centrale dell'Opus Dei in via Bruno Buozzi. Le spoglie saranno messe nella chiesa, situata all'interno del palazzo, di Santa Maria della Pace, dove potranno essere ancora venerate dai fedeli. Con la celebrazione di ieri si concludono tutte le manifestazioni legate alla maxi-canonizzazione di San Josemaría che ha portato a Roma, in questi giorni, più di 300mila pellegrini, provenienti da tutti i cinque continenti.