Caglio è un paese dell'alto triangolo lariano, di poco meno di 500 abitanti, a circa 800 metri, meta di vacanze estive delle famiglie milanesi in cerca di luoghi freschi e ventilati. Noto anche per la presenza di un santuario della Madonna di Campoé, molto frequentato, che conserva un prezioso dipinto di una Madonna del latte seduta su un trono risalente al 1500. 

San Josemaría vi soggiornò nei mesi di luglio ed agosto del 1971, nella villa ora Giuliani, portando con sé molto lavoro da sbrigare: per lui la vacanza consisteva in un cambio di occupazione, mentre poteva godere di un clima fresco e riposante. Era per lui anche l'occasione sempre molto gradita di incontrare le sue figlie e figli che lo venivano a trovare da Milano o per andare lui stesso a trovarli a Urio, poco distante, sul lago di Como, mentre partecipavano ai corsi di formazione che lì si svolgevano. 

Don Valentino Viganò, parroco e responsabile dell’unità pastorale che comprende i tre comuni vicini di Caglio, Sormano e Rezzago, ha voluto festeggiare questa ricorrenza con una conferenza e un filmato sulla figura di San Josemaría, venerdi 5, e con l'apertura della mostra fotografica sul santo, sabato 6, presso il santuario della Madonna con una messa solenne e bacio della reliquia.

Un’altra messa solenne è stata celebrata  il 7 agosto da don Matteo Fabbri, vicario dell`Opus Dei in Italia, presso l’antica chiesetta romanica presente nel parco della villa Giuliani dove dimorò il santo. Dopo la messa è stata scoperta una targa all’ingresso di villa Giuliani che ricorda l'evento collegato alla locuzione divina avuta dal santo in questa casa.

"Adeamus cum fiducia ad thronum gloriae ut misericordiam consequamur"

Qui ricreando lo spirito soggiornò nell’estate MCMLXXI San Josemaría Escrivá, mentre una voce nel cuore gli faceva risuonare queste divine parole.

Tale locuzione diede al santo una certezza in più ed una grande consolazione circa l'intervento risolutivo e materno di Maria a favore della Chiesa e dell'Opus Dei.