Silenzio e risurrezione: Cristo è vivo, non è un'idea

Vi proponiamo una riflessione di don Giulio Maspero sulla risurrezione di Gesù: "La Pasqua è il passaggio dal silenzio del vuoto a quello dello stupore per una presenza più forte della morte".

La domenica di Pasqua si legge un testo del Vangelo, il finale, ma proprio per questo in un certo senso bisognerebbe leggere tutto il Vangelo. Il finale dà il senso, come in un discorso solo arrivati al punto finale possiamo sapere cosa si è detto. Un parroco per scuotere i fedeli che dormivano nell'omelia una volta ha gridato "Dio non esiste" e solo quando tutti si sono messi in ascolto allarmati ha aggiunto "dice lo stolto" ed era una citazione della Scrittura (Sal 14,1 e 53,1). Allora oggi, come al termine di qualsiasi narrazione, la parte finale rivela il senso di tutta la narrazione.

E questo è ancora più vero per il Vangelo, poiché questo finale in verità è un inizio. Per noi la morte, il silenzio del sepolcro, necessariamente significa la fine. In un film o una serie, quando il protagonista rischia la vita, rimaniamo tranquilli, perché sappiamo che non può morire, altrimenti finirebbe il film o la serie subito, mentre sappiamo che continua. Nella realtà, a differenza che nella fiction e nei videogiochi, la vita è una ed è limitata e quando finisce è finita. Solo se si é presa coscienza di questo si è diventati veramente uomini, si è colto il valore dell'esistenza, della nostra vita. Questo è il dono che ci fanno gli amici giovani che muoiono.

Eppure il Vangelo ci dice che anche quando tutto è finito entra in campo un'altra possibilità

Eppure il Vangelo ci dice che anche quando tutto è finito e non rimane altro che silenzio, anche quando un amore è giunto al termine davvero, quando una rottura è consumata, entra in campo un'altra possibilità. Quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare, ma qui si può dire che quando il gioco è finito l'Amore con la A maiuscola inizia a giocare.

Così la risurrezione di Gesù che si rivela alle sante donne, a Pietro, Giovanni e agli apostoli, è ancora segnata dal silenzio, ma da un nuovo silenzio. Ci sono due silenzi, quello del vuoto, dell'abbandono, della solitudine, che ben conosciamo. E la morte è la somma di tutti questi silenzi. Ma il finale del Vangelo ci mette di fronte a un altro tipo di silenzio. Ci dice che è possibile che ognuno di questi silenzi si tramuti nel silenzio della presenza. Un amico è colui con il quale si può stare in silenzio. Le persone che si amano si guardano in silenzio. La presenza, la vita, la relazione sono più grandi delle nostre parole. Come quando ci troviamo di fronte a un tramonto bellissimo o al mare e non sappiamo cosa dire. Il senza parole dice lo stupore.

L'annuncio della gioia di Pasqua è essenzialmente invito a fare esperienza di questo nuovo silenzio che ci porta Gesù

Ecco la risurrezione: la Pasqua è il passaggio tra questi due silenzi, da quello dell'assenza e del vuoto a quello dello stupore per una presenza più forte della morte, una bellezza più grande di qualsiasi limite, un Amore che le grandi acque non possono spegnere, come dice il Cantico dei cantici. Silenzio perché tutto questo sfugge alla logica della natura, all'esperienza ordinaria dalla quale traiamo le nostre parole. Qui c'è autentica creazione. Joseph Ratzinger diceva che l'amore è creativo, cioè l'amore è sempre risurrezione, è sempre vita più forte della morte. Un recente libro di don Fabio Rosini si intitola proprio "Solo l'amore crea". E l'amore, come la vita, non si spiega, non si dice. Si incontra, si sperimenta, si vive. Quindi, l'annuncio della gioia di Pasqua è essenzialmente invito a fare esperienza di questo nuovo silenzio che ci porta Gesù, invito a entrare in una chiesa portando con sé tutti i silenzi brutti, i dolori per le assenze, le solitudini, le mancanze di perdono, le piccole grandi morti che ci portiamo nell'anima, per presentare, riversare tutto nel grande Silenzio della Risurrezione, in questa Vita che non è solo prolungamento della nostra vita, ma immersione nella Vita senza limite di Dio. Lui è giusto. Anche se noi ci lamentiamo perché ci ha creato e soffriamo, la Risurrezione è la risposta vera, perché la terra promessa è questa Vita senza limite, questo Amore più grande di ogni silenzio, questa presenza di fronte alla quale possiamo solo stare stupiti nel silenzio dell'adorazione.

Giulio Maspero