30 frasi di papa Francesco sulla passione per l'evangelizzazione

Papa Francesco ha recentemente concluso il ciclo di catechesi sul tema della passione per l'evangelizzazione. Abbiamo selezionato trenta frasi tratte dalle sue catechesi.

Per papa Francesco la passione per l’evangelizzazione è "una dimensione vitale per la Chiesa: la comunità dei discepoli di Gesù nasce infatti apostolica, nasce missionaria, non proselitista e dall’inizio dovevamo
distinguere questo: essere missionario, essere apostolico, evangelizzare non è lo stesso di fare proselitismo, niente a che vedere una cosa con l’altra".

Di seguito 30 frasi sulla passione per l'evangelizzazione:  

1. Non dobbiamo attendere di essere perfetti e di aver fatto un lungo cammino dietro a Gesù per testimoniarlo; il nostro annuncio comincia oggi, lì dove viviamo.

2. Gesù non fa qualcosa per noi, ma dà tutto, dà la vita per noi. Il suo è un cuore pastorale. Fa il pastore con tutti noi.

3. Dio è un maestro delle sorprese. Sempre ci sorprende, sempre ci aspetta. Noi arriviamo, e Lui sta aspettando. Sempre.

4. La testimonianza non coinvolge soltanto la mente e dire qualche cosa, i concetti: no. Coinvolge tutto, mente, cuore, mani, tutto.

5. Lo Spirito ci fa uscire, ci spinge ad annunciare la fede per confermarci nella fede, ci spinge ad andare in missione per ritrovare chi siamo.

6. È necessario che la Chiesa, sempre sotto l’influsso dello Spirito Santo, lo Spirito di Cristo, segua la stessa strada seguita da questi, la strada cioè della povertà, dell’obbedienza, del servizio.

7. L’esperienza dei Dodici apostoli e la testimonianza di Paolo interpellano anche noi oggi. Ci invitano a verificare i nostri atteggiamenti, a verificare le nostre scelte, le nostre decisioni.

8. E dobbiamo convertirci ogni giorno, accogliere la parola di Dio e cambiare vita: ogni giorno. E così si fa l’evangelizzazione del cuore.

9. E questo è lo zelo, quando uno trova Gesù, sente il fuoco e come Paolo deve predicare Gesù, deve parlare di Gesù, deve aiutare la gente, deve fare cose buone.

10. Un annunciatore è pronto a partire, e sa che il Signore passa in modo sorprendente; deve quindi essere libero da schemi e predisposto ad un’azione inaspettata e nuova: preparato per le sorprese.

11. I martiri non vanno visti come “eroi” che hanno agito individualmente, come fiori spuntati in un deserto, ma come frutti maturi ed eccellenti della vigna del Signore, che è la Chiesa.

12. E come ha fatto Gesù i monaci prendono su di loro i problemi del mondo, le difficoltà, le malattie, tante cose e pregano per gli altri. E questi sono i grandi evangelizzatori.

13. Guardate Francesco Saverio, guardate l’orizzonte del mondo, guardate i popoli in tanta necessità, guardate tanta gente che soffre, tanta gente che ha bisogno di Gesù.

14. Ma guarda questi grandi e tu pensa nel tuo piccolo, pensiamo noi nel nostro piccolo: evangelizzare la famiglia, evangelizzare gli amici, parlare di Gesù, ma parlare di Gesù ed evangelizzare con il cuore pieno di gioia, pieno di forza.

15. Guardate questi grandi missionari – come Matteo Ricci che è un italiano – guardando questi grandi missionari, vedrete che la forza più grande è la coerenza: sono coerenti.

16. Alla Chiesa, prima di tanti mezzi, metodi e strutture, che a volte distolgono dall'essenziale, occorrono cuori come quello di Teresa, cuori che attirano all'amore e avvicinano a Dio.

17. Educare è aiutare a pensare bene: a sentire bene – il linguaggio del cuore – e a fare bene – il linguaggio delle mani.

18. Ecco la sorpresa di Dio: quando c’è disponibilità, quando c’è obbedienza, Egli può compiere qualcosa di inaspettato, nei tempi e nei modi che non possiamo prevedere.

19. Non dimentichiamoci: ognuno di noi è chiamato alla santità, alla santità di tutti i giorni, alla santità della vita cristiana comune.

20. Impegnamoci, non in chiacchiere - il chiacchiericcio è una peste - ma a promuovere il bene e a costruire la pace e la giustizia nella verità.

21. E quanto è importante, anche oggi, far progredire la fede e lo sviluppo umano dall’interno dei contesti di missione, anziché trapiantarvi modelli esterni o limitarsi a uno sterile assistenzialismo!

22. Quando entriamo nella logica della lotta, della divisione tra noi, dei sentimenti cattivi, uno contro l’altro, perdiamo umanità. E tante volte pensiamo che abbiamo bisogno di umanità, di essere più umani.

23. La bontà è semplice e chiede di essere persone semplici, che non hanno paura di donare un sorriso.

24. Nella predicazione ci vuole libertà ma la libertà ha sempre bisogno del coraggio, una persona è libera quanto è più coraggiosa e non si lascia incatenare da tante cose che le tolgono la libertà.

25. Soltanto in cammino, in corsa viviamo nell’equilibrio della fede, che è uno squilibrio, ma è così: come la bicicletta. Se tu ti fermi, non regge.

26. O annunciamo Gesù con gioia, o non lo annunciamo, perché un’altra via di annunciarlo non è capace di portare la vera realtà di Gesù.

27. La tentazione forse più grande è quella di considerare la chiamata ricevuta come un privilegio, per favore no, la chiamata non è un privilegio, mai.

28. Facciamo nostro il desiderio di Gesù: aiutare i compagni di viaggio a non smarrire il desiderio di Dio, per aprire il cuore a Lui e trovare il solo che, oggi e sempre, dona pace e gioia all’uomo.

29. Lasciamoci avvincere dallo Spirito e invochiamolo ogni giorno: sia Lui il principio del nostro essere e del nostro operare; sia all’inizio di ogni attività, incontro, riunione e annuncio.

30. “Apriti”, dice Gesù a ogni credente e alla sua Chiesa: apriti perché il messaggio del Vangelo ha bisogno di te per essere testimoniato e annunciato!