CAPODIFARO, A lezione di Volontariato

"Esperte in umanità", un corso a Genova per liceali. Lezioni teoriche sull'amicizia e sull'affettività, spirito di servizio, il sorriso e l'accoglienza, e avvicinarsi agli altri con affetto. Visite agli anziani e ai bambini di via Pré. Un'iniziativa, alla settima edizione, suggerita dalla lettera di Giovani di Giovanni Paolo II che esorta i giovani.

Il collegio universitario Capodifaro ogni anno propone alle scuole superiori di Genova un corso di volontariato, dal titolo "Esperti in umanità", che ha coinvolto in sette edizioni più di 250 studentesse.

Un'idea nata 7 anni fa da un discorso ai giovani di Giovanni Paolo II. "Il Papa ci sollecitava a diventare i protagonisti nel servizio a chi ha più bisogno, formandoci una personalità. Per questo abbiamo pensato a questo tipo di iniziativa. Un aspetto della formazione dei giovani stava a cuore a San Josemaria”, ci dice Anna Chiara.

Quest'anno hanno partecipato attivamente all'iniziativa - lezioni teoriche e pratiche - una quindicina di ragazze del terzo anno del liceo scientifico "Leonardo da Vinci" e classico "Doria". Due incontri al mese, da ottobre a giugno: dalle uscite a lezioni vere e proprie.

Molte ragazze si sono avvicinate per la prima volta al volontariato come Roberta che racconta: "Accostare la parte pratica a incontri teorici per preparare al meglio noi volontarie mi è parsa una cosa veramente intelligente. Una formazione globale e concreta, che mi ha permesso di avvicinarmi nel modo migliore al volontariato e mi ha aiutata a crescere".

"Abbiamo dedicato un po' del nostro tempo ad anziani e bambini bisognosi - dice Eleonora - all'Ospizio di Quarto, alla Casa di Riposo nel centro storico, e dai bimbi della parrocchia di San Giovanni di Pré, perlopiù ecuadoregni, spesso senza riferimenti formativi, se non una scuola multietnica e genitori impegnati, con poco tempo".

"Ci basta un sorriso. Vedere che una persona che, prima che arrivassi tu, non faceva altro che guardare fisso nel vuoto, è felice per un istante perché si sente amata, perché trova affetto intorno… Sono esperienze uniche, che ti aiutano a crescere" dice Claudia.

Chiara, universitaria, residente a Capodifaro, che ha collaborato con Wanda e Anna Chiara nel gestire le lezioni e le uscite, racconta: "A Natale abbiamo raccolto molti premi, doni per bimbi e anziani. E abbiamo percepito la felicità di queste persone quando hanno ricevuto i nostri regali. Si sono sentite un po' più amate e un po' meno sole. E ciò ci ha fatto bene al cuore. Ci commuove anche la loro gratitudine, anche se non capiscono, anche se hanno la testa altrove”.

La persona “anziana” più famosa presso le ragazze è stata Concetta, una cinquantenne, con una malattia genetica, ricoverata all'ospizio di Quarto, che ora ha deciso di prendersi la licenza di terza media. "Con la nostra allegria credo che abbiamo contribuito a dare coraggio e determinazione a Concetta. Ama i gatti, ci fa sempre vedere le foto, ne ha a migliaia", dice Erika.

"Abbiamo imparato una nuova sensibilità verso chi soffre. Mi ha fatto tenerezza vedere un'anziana che non conosceva il nome della sua vicina di tavolo, che le mangia sempre di fronte, e invece mi chiedeva della mia amica. Si ricordava i nostri nomi. Per me è stata una grande gioia" dice Chiara.

La generosità si impara esercitandola, dedicando tempo agli altri, non mettendo solo se stesse al centro di tutti i pensieri. Lo hanno capito queste ragazze 17enni, attraverso questo corso di volontariato.

"Abbiamo toccato con mano la sofferenza. Oltre alla generosità abbiamo imparato l'amicizia. Siamo diventate più amiche. Riscopri i lati positivi degli altri, la loro capacità di donarsi. E ci si rende conto di quanto bene si può fare davvero con poco" dice Chiara.

Oltre alle uscite agli ospizi, le ragazze hanno partecipato a lezioni teoriche, tra cui la visione di un film, "Il sapore della vittoria", come i ragazzi riescono a fare squadra, a competere, a sostenersi e sono capaci di amicizia, tanto da superare i razzismi e le diversità, ostacoli nelle relazioni per i "grandi".

Lezioni su affettività, amicizia, comunicazione non verbale, cioè la capacità di comprendere gli altri dalla “lettura” del loro viso o dei loro gesti, l’assertività, porsi nel modo migliore senza essere passivi né aggressivi. E anche una lezione di moda e eleganza. Perché a seconda di come ci vestiamo, di cosa indossiamo, comunichiamo chi siamo, lanciamo i "nostri" messaggi al mondo.