Missione solidale in Nicaragua. L’estate diversa dei giovani

“Hanno partecipato alla realizzazione di impianti sportivi per gli amici più svantaggiati”. Un campo di lavoro in Nicaragua promosso dall’Accademia dei Ponti di Firenze nell’agosto 2003. Articolo uscito su “La Nazione” il 20 agosto 2003.

Costruire strutture sportive in Nicaragua, nel villaggio di Carazo a 40 chilometri da Managua. Questa l'ambizione che ha spinto tanti giovani fiorentini a trascorrere parte delle loro vacanze per aiutare famiglie e bambini che vivono in condizioni disagiate. I partecipanti al campo si sono ritrovati davanti una situazione di estrema povertà e degrado. La ragione per cui si costruisce un campo sportivo è dettata, ad esempio, dal bisogno di creare un primo polo di aggregazione per i giovani che troppo spesso perdono tempo e si dedicano all'alcool se non di peggio.

Certamente - come commentano Luigi, Leonardo, Paolo e Antonio, fiorentini - può talvolta venire il pensiero degli amici a Forte dei Marmi, mentre sotto l'implacabile sole tropicale si spala, si trasporta cemento e si lavorano i tondini di ferro. Ma è anche vero che da questa esperienza si esce stanchissimi, ma contenti. Basta a ripagare tanta fatica il sorriso dei bambini che sgambettano fra i lavori o il ringraziamento delle madri, oppure il riconoscimento del parroco, promotore dell'iniziativa e al quale i ragazzi hanno regalato una bici per facilitare i suoi spostamenti, prima effettuati a piedi, per celebrare Messa e predicare in una regione abbastanza vasta.

Da oltre dieci anni, gruppi di ragazzi che frequentano l'Accademia dei Ponti, il centro dell'Opus Dei a Firenze, rispondono all'invito di impiegare parte dell'estate in campi di lavoro. Se ne sono organizzati, all'inizio in Polonia e successivamente in Romania, in Perù (assistenza medica e collocazione di parabole per sfruttare l'energia solare) e in Nicaragua. I partecipanti al campo più o meno frequentano le attività formative dell'Opus Dei, centrate sugli insegnamenti del fondatore, San Josemaría Escrivá. Ne deriva un particolare impegno per vivere la coerenza cristiana in ogni momento della giornata, sia nel lavoro, sia nel riposo, sia nel divertimento, sia nei rapporti di amicizia, sia nella cultura. Ne deriva anche una particolare apertura alla solidarietà, come avviene per i campi di lavoro o per l'assistenza a persone sole o malate.

La Nazione