Papa Francesco ad Assisi

Nella festa del Santo di cui porta il nome, Papa Francesco è stato in visita ad Assisi. Riportiamo gli interventi del Santo Padre nel corso della giornata.

Nella festa del Santo di cui porta il nome, Papa Francesco è stato in visita ad Assisi. Riportiamo gli interventi del Santo Padre nel corso della giornata.

Incontro con i bambini disabili e ammalati ospiti dell'Istituto Serafico

«Le piaghe di Gesù sono qui e sono in Cielo davanti al Padre. Noi curiamo le piaghe di Gesù qui e Lui, dal Cielo, ci mostra le sue piaghe e dice a tutti noi, a tutti noi: “Ti sto aspettando!”.»

Il Santo Padre ascolta commosso la presentazione dell'Istituto Serafico da parte della direttrice

Incontro con i poveri assistiti dalla Caritas nella Sala della Spoliazione del Vescovado di Assisi

"Tutti noi dobbiamo spogliarci di questa mondanità: lo spirito contrario allo spirito delle beatitudini, lo spirito contrario allo spirito di Gesù. La mondanità ci fa male. È tanto triste trovare un cristiano mondano, sicuro – secondo lui – di quella sicurezza che gli dà la fede e sicuro della sicurezza che gli dà il mondo. Non si può lavorare nelle due parti. La Chiesa - tutti noi - deve spogliarsi della mondanità, che la porta alla vanità, all’orgoglio, che è l’idolatria.

Il Papa con i poveri nella stanza della spoliazione

Santa Messa nella Piazza San Francesco di Assisi

"La pace francescana non è un sentimento sdolcinato. Per favore: questo san Francesco non esiste! E neppure è una specie di armonia panteistica con le energie del cosmo… Anche questo non è francescano! Anche questo non è francescano, ma è un’idea che alcuni hanno costruito! La pace di san Francesco è quella di Cristo, e la trova chi “prende su di sé” il suo “giogo”, cioè il suo comandamento: Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato (cfr Gv 13,34; 15,12). E questo giogo non si può portare con arroganza, con presunzione, con superbia, ma solo si può portare con mitezza e umiltà di cuore”.

Un momento della Santa Messa

"Il Santo d’Assisi testimonia il rispetto per tutto ciò che Dio ha creato e come Lui lo ha creato, senza sperimentare sul Creato per distruggerlo; aiutarlo a crescere a essere più bello e più simile a quello che Dio ha creato. E soprattutto testimonia il rispetto per tutto e che l’uomo è chiamato a custodire l’uomo, dove l’uomo sia al centro della creazione, al posto dove Dio, il Creatore, lo ha voluto".

Papa Francesco tiene l'omelia

Incontro con il Clero, Persone di Vita Consacrata e Membri di Consigli Pastorali della Diocesi nella Cattedrale di San Rufino

"Penso al papà e alla mamma, che sono i primi educatori: come possono educare se la loro coscienza non è illuminata dalla Parola di Dio, se il loro modo di pensare e di agire non è guidato dalla Parola; quale esempio possono dare ai figli? Questo è importante, perché poi papà e mamma si lamentano: “questo figlio …” Ma tu, che testimonianza gli hai dato? Come gli hai parlato? Della Parola di Dio o della parola del telegiornale?

Alle volte penso ai matrimoni che dopo tanti anni si separano. “Eh… no, non ci intendiamo, ci siamo allontanati ”. Forse non hanno saputo chiedere scusa a tempo. Forse non hanno saputo perdonare a tempo. E sempre, ai novelli sposi, io do questo consiglio: “Litigate quanto volete. Se volano i piatti, lasciateli. Ma mai finire la giornata senza fare la pace! Mai!”.

Nella Cattedrale di San Rufino

Parole alle Monache di clausura

Sempre con Gesù Cristo, sempre. L’umanità di Gesù Cristo! Perché il Verbo è venuto nella carne, Dio si è fatto carne per noi, e questo darà a voi una santità umana, grande, bella, matura, una santità di madre. E la Chiesa vi vuole così: madri, madre, madre. Dare vita. Quando voi pregate, per esempio, per i sacerdoti, per i seminaristi, voi avete con loro un rapporto di maternità; con la preghiera li aiutate a diventare buoni Pastori del Popolo di Dio

Papa Francesco prega davanti al Crocifisso di San Damiano nella Basilica di Santa Chiara

Incontro con i Giovani dell'Umbria nel Piazzale della Basilica di Santa Maria degli Angeli

Che cos’è il matrimonio? E’ una vera e propria vocazione, come lo sono il sacerdozio e la vita religiosa. Due cristiani che si sposano hanno riconosciuto nella loro storia di amore la chiamata del Signore, la vocazione a formare di due, maschio e femmina, una sola carne, una sola vita. E il Sacramento del matrimonio avvolge questo amore con la grazia di Dio, lo radica in Dio stesso. Con questo dono, con la certezza di questa chiamata, si può partire sicuri, non si ha paura di nulla, si può affrontare tutto, insieme!

Oggi, nel nome di san Francesco, vi dico: non ho né oro, né argento da darvi, ma qualcosa di molto più prezioso, il Vangelo di Gesù. Andate con coraggio! Con il Vangelo nel cuore e tra le mani, siate testimoni della fede con la vostra vita: portate Cristo nelle vostre case, annunciatelo tra i vostri amici, accoglietelo e servitelo nei poveri. Giovani, date all’Umbria un messaggio di vita, di pace e di speranza! Potete farlo!